Esami per diagnosticare la Malattia di Pompe

La Malattia di Pompe è rara e presenta segni e sintomi che assomigliano a quelli di molte altre patologie e per poterne ottimizzare la gestione terapeutica, è necessaria una diagnosi precoce.


Alcuni degli esami principali utilizzati nella diagnosi della Malattia di Pompe includono:

  • Esami di laboratorio e del sangue

Livelli anormali di determinate sostanze nell'organismo possono indicare la possibilità di essere affetti dalla Malattia di Pompe. Una di queste sostanze è la "creatina chinasi" (CK) che, in caso di danno muscolare, è presente nell'organismo a livelli elevati. Livelli di CK elevati sono quindi presenti nella maggior parte delle persone con Malattia di Pompe, ma sono presenti anche in molti altri disordini muscolari.

Se il medico sospetta problemi muscolari, potrà prelevare un piccolo campione di tessuto muscolare da analizzare al microscopio: questo esame si chiama "biopsia muscolare". Se viene evidenziato accumulo di glicogeno nelle cellule muscolari analizzate, si ha la conferma di Malattia di Pompe. Tuttavia, il distretto corporeo da cui si preleva il campione per la biopsia è molto importante perché il glicogeno non si accumula in modo uguale e nella stessa misura in tutti i muscoli. Pertanto, la biopsia di determinati muscoli può non evidenziare accumuli di glicogeno, anche se la persona è affetta da Malattia di Pompe.

 

  • Test muscolari e motori

La debolezza muscolare può essere determinata esaminando i movimenti di una persona e valutando la difficoltà nell'esecuzione di determinate azioni. Nei neonati e bambini è anche importante verificare se raggiungono le tappe dello sviluppo normali per la loro età, come sedersi, gattonare e camminare.

 

  • Test respiratori

Diversi test possono essere usati per misurare la funzionalità polmonare dei pazienti, indicando il livello di funzionamento dei muscoli respiratori. Studi del sonno (osservazione e test eseguiti durante il sonno) possono inoltre identificare i problemi respiratori che si manifestano quando i pazienti sono sdraiati. Ciò è importante perché questi problemi sono comuni nella Malattia di Pompe.

 

  • Indagini per la valutazione della funzione cardiaca

Questo tipo di indagini sono della massima importanza soprattutto nei neonati affetti da Malattia di Pompe. Per la valutazione della dimensione del cuore si può ricorrere ad un esame radiologico o ad un’ecografia, in quanto i neonati colpiti dalla malattia frequentemente hanno un ingrandimento anomalo del cuore. Altre indagini possono essere eseguite per valutare lo spessore del muscolo cardiaco e il ritmo del battito.

Diagnosi definitiva

La Malattia di Pompe viene confermata in caso di assenza completa o marcata riduzione dell'attività della alfa-glucosidasi acida (GAA).1,2 Le persone con Malattia di Pompe possono avere comunque un'attività residua che può variare da meno dell'1% (in genere nei neonati) al 30% dei livelli normali medi.3 La malattia può essere anche confermata mediante analisi delle mutazioni per la verifica di eventuali mutazioni in entrambi i geni GAA.

In passato, il test enzimatico GAA veniva eseguito usando culture di fibroblasti cutanei. Tuttavia, la raccolta dei campioni è relativamente invasiva e ci vogliono circa 6 settimane per ottenere i risultati. Questa lunga attesa è chiaramente indesiderabile, soprattutto nei neonati con malattia rapidamente progressiva. L'uso di campioni di sangue sta diventando quindi la pratica standard. Il prelievo di sangue per il test della Malattia di Pompe è poco invasivo, preciso e in genere fornisce i risultati entro pochi giorni.1,2 Se si evidenzia una riduzione dell'attività dell'enzima GAA, è necessaria una conferma mediante un secondo campione e/o sequenziamento del gene.4

Anche se le biopsie muscolari costituiscono un'opzione per il test dell'attività GAA, in genere non costituiscono un metodo preferenziale: le biopsie muscolari possono essere utili per la valutazione istologica, ma è importante notare che il contenuto di glicogeno può variare ampiamente nei diversi muscoli; per questo motivo una biopsia apparentemente normale non esclude completamente la Malattia di Pompe. Pertanto, la diagnosi deve sempre essere confermata dall'assenza o riduzione dell'attività GAA o mediante analisi genetica.2

 

Leggi anche:

Diagnosi della Malattia di Pompe

Analisi dei familiari per la Malattia di Pompe

 

Bibliografia

  1. Zhang H et al. Genet med 2006; 8:302-306.
  2. Winchester B et al. for The Pompe Disease Diagnostic Working Group. Mol Genet Metab. 2008;93(3):275-281.
  3. Van der Ploeg AT, Reuser AJ. Lancet. 2008;372(9646):1342-53.
  4. American Association of Neuromuscular & Electrodiagnostic Medicine. Muscle Nerve. 2009 Jul;40(1):149-60.

MAT-IT-2100349