Domande frequenti sulla Malattia di Gaucher

Cos'è la Malattia di Gaucher e perché si manifesta? Quali sono le cure disponibili? Questa sezione ha l'obiettivo di fornire risposte chiare e facilmente consultabili.

    La Malattia di Gaucher è una malattia da accumulo lisosomiale, secondaria a un difetto del gene GBA che codifica l'enzima glucocerebrosidasi. Tale enzima ha il compito di trasformare il glucosilceramide in zuccheri e grassi riutilizzabili; la sua carenza determina un accumulo di glucosilceramide nei lisosomi dei macrofagi, che quindi aumentano di volume e prendono il nome di cellule di Gaucher. Le cellule di Gaucher si concentrano in diversi organi, causandone alterazioni funzionali e strutturali. I più colpiti sono la milza, il fegato e il midollo osseo.

    Si distinguono tre forme principali della Malattia di Gaucher. La più comune è quella di tipo 1 (circa il 95% dei pazienti) e può colpire persone di tutte le età. Il quadro sintomatologico è vario e multiorgano e può presentare un minimo o nullo interessamento neurologico.

    La Malattia di Gaucher di tipo 2 è la forma neuropatica acuta. È più rara (1% dei pazienti), esordisce generalmente nella prima infanzia con gravi manifestazioni neurologiche a rapida progressione. In molti casi, i bambini colpiti non superano il secondo anno di vita.

    Anche la Malattia di Gaucher di tipo 3 è rara (4%) e caratterizzata da sintomi neuropatici. Il quadro clinico è, tuttavia, meno grave rispetto al tipo 2 e la progressione della malattia è più lenta. I soggetti colpiti che raggiungono l'età adolescenziale possono avere discrete aspettative di vita (40-60 anni).

    La Malattia di Gaucher è una patologia multisistemica, che può colpire diversi organi e apparati. Tra i segni più comuni, si contano l'aumento volumetrico della milza (splenomegalia) e del fegato (epatomegalia), la riduzione del numero di piastrine, di globuli rossi e, più raramente, di globuli bianchi (citopenia) e le alterazioni scheletriche che possono essere la causa di dolore osseo, osteopenia (impoverimento della massa ossea), infarti ossei e tendenza alle fratture.

    Oltre ai sintomi già descritti, le forme di tipo 2 e 3 della malattia sono caratterizzate da importanti segni e sintomi neurologici. Questi includono lo strabismo fisso bilaterale e la paralisi oculomotoria, ma anche difficoltà a deglutire, crisi epilettiche e spasticità progressiva.

    Il primo segno clinico della Malattia di Gaucher è in genere l'ingrossamento di fegato e milza (epatosplenomegalia) e può manifestarsi già a partire dai sei mesi di vita. L'entità dell'aumento volumetrico può essere tale da incidere sull'andatura del bambino o determinare una pressione a livello dello stomaco così importante da causare inappetenza. Altri sintomi distintivi della Malattia di Gaucher nei bambini sono il ritardo della crescita, l'affaticamento cronico e la tendenza a sviluppare lividi ed emorragie, anche in assenza di traumi significativi. Le alterazioni che compromettono la struttura ossea possono inoltre determinare osteoporosi giovanili, spesso accompagnate da dolore, calo ponderale, difficoltà nella deambulazione e fratture multiple.

    La rarità della malattia e la genericità dei sintomi possono rendere difficile la diagnosi di Malattia di Gaucher. La tecnica diagnostica più attendibile consiste in uno specifico esame del sangue che misura i livelli di attività della beta-glucosidasi, meglio noto come test dell'attività enzimatica. Attraverso i campioni di sangue, si possono inoltre valutare ulteriori potenziali segni della malattia, come l'anemia cronica o la bassa conta piastrinica. A completamento della diagnosi, è spesso consigliata la genotipizzazione, ossia il ricorso a particolari esami genetici che hanno lo scopo di individuare quali siano le specifiche mutazioni del gene GBA. Ulteriori strumenti diagnostici includono la risonanza magnetica, la radiografia, la tomografia computerizzata e la biopsia del midollo osseo.

    Attualmente non è stata individuata una cura definitiva per la Malattia di Gaucher. Esistono tuttavia terapie e trattamenti utili per gestire i sintomi più comuni della malattia e che, soprattutto se adottati in maniera tempestiva, permettono di limitare l'insorgenza e l'evoluzione delle complicazioni.

    La terapia enzimatica sostitutiva (ERT) è stato il primo trattamento approvato per la Malattia di Gaucher. Consiste nell'infusione per via endovenosa dell'enzima deficitario, in modo che le cellule possano svolgere correttamente le loro funzioni e prevenire l'accumulo di materia grassa.

    Per alcune categorie particolari di pazienti, è oggi disponibile anche la terapia orale per la riduzione del substrato (SRT). A differenza della terapia enzimatica sostitutiva, inibisce la produzione di glucosilceramide, interrompendone l'accumulo nelle cellule e la successiva alterazione.

    La Malattia di Gaucher è ereditaria, trasmessa con meccanismo autosomico recessivo: affinché si sviluppi entrambi i genitori ne devono essere portatori. Attualmente sono state identificate oltre 400 mutazioni del gene GBA, responsabili della parziale o totale carenza dell'enzima lisosomiale beta-glucocerebrosidasi.

    Se è soltanto un genitore ad essere portatore della Malattia di Gaucher, la coppia non avrà figli malati: più precisamente avrà il 50% di probabilità di concepire figli sani e il 50% di possibilità di mettere al mondo un portatore sano ad ogni gravidanza.

    Se entrambi i genitori presentano un gene GBA difettoso, vi sono due possibilità su quattro ad ogni gravidanza (50%) che il figlio erediti un allele mutato e uno sano e sia quindi un portatore sano della malattia. Vi è inoltre una possibilità su 4 (25%) che il figlio erediti i due geni normali, e sia quindi sano, e una possibilità su 4 (25%) che erediti entrambi i geni difettosi, sviluppando pertanto la Malattia di Gaucher.

    La Malattia di Gaucher è una malattia multisistemica e progressiva. Tuttavia, se diagnosticata tempestivamente, può essere trattata in modo appropriato, ricorrendo a terapie che ne rallentino l'evoluzione e ne allevino i sintomi. Si può quindi condurre una vita normale, pur necessitando, nella maggior parte dei casi, di cure mediche permanenti. Fa eccezione la Malattia di Gaucher di tipo 2, purtroppo a rapido decorso fatale e per la quale, attualmente, non esistono terapie specifiche.


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