Trasmissione ed ereditarietà

Ogni gene del corpo umano è presente in coppia. L’eventualità che una persona presenti la Malattia di Fabry dipende dai geni ereditati dai genitori.

Tutti i geni sono contenuti in piccolissime strutture chiamate “cromosomi”, presenti in ogni cellula del corpo: ogni cellula umana contiene 23 coppie di cromosomi (per un totale di 46 cromosomi) e di ogni coppia di cromosomi, se ne riceve uno dalla madre e uno dal padre. Una di queste 23 coppie di cromosomi determina il sesso, maschile o femminile. Questi cromosomi sono detti “cromosomi sessuali” e ne esistono due tipi, denominati X e Y: le donne hanno due cromosomi X in tutte le loro cellule (condizione indicata come XX), gli uomini hanno un cromosoma X e un cromosoma Y (condizione indicata come XY). Oltre a determinare il sesso, i cromosomi X e Y possiedono altri geni che agiscono come codice per molte altre caratteristiche. Ad esempio, esiste un gene che aiuta il sangue a coagulare e un gene che consente di vedere i colori.

Malattia di Fabry: inattivazione del cromosoma X

Il gene che produce l’enzima alfa-galattosidasi, detto alfa-GAL, è situato sul cromosoma X. Per questo motivo la Malattia di Fabry è definita malattia genetica “legata al cromosoma X”. Poiché il gene per l’enzima alfa-GAL è situato sul cromosoma X, la Malattia di Fabry si esprime in modo diverso negli uomini e nelle donne.

Gli uomini con Malattia di Fabry avranno sempre un gene alfa-GAL difettoso, in quanto possiedono un solo cromosoma X. Ciò significa che generalmente non dispongono di alcun enzima alfa-GAL attivo o solo di una quantità molto ridotta.

Le donne possiedono due cromosomi X e, se presentano la Malattia di Fabry, avranno in genere un cromosoma con il gene difettoso e un cromosoma con il gene correttamente funzionante. Nelle cellule di un organismo femminile, uno dei cromosomi X viene inattivato in un processo detto "inattivazione del cromosoma X" (indicato anche come lionizzazione). Si tratta di un processo casuale che avviene in tutte le cellule.

Trattandosi di un processo casuale, nelle donne con un gene difettoso, può accadere che:

  • Nella maggior parte delle cellule è inattivato il cromosoma X funzionante.
  • Nella maggior parte delle cellule è inattivato il cromosoma X difettoso.
  • In un numero all'incirca uguale di cellule viene inattivato il cromosoma X funzionante o il cromosoma X non funzionante.

Come conseguenza di tale variabilità, i sintomi, la loro gravità e l’età a cui insorgono possono variare significativamente nelle donne, pur potendo essere altrettanto gravi che negli uomini.1

Modalità di trasmissione della Malattia di Fabry

Un uomo trasmette il cromosoma X alle figlie e il cromosoma Y ai figli. Se il suo cromosoma X presenta il gene difettoso (mutato), esso:

  • Trasmetterà il gene alfa-GAL difettoso sul suo cromosoma X a tutte le figlie.
  • Non trasmetterà il gene alfa-GAL difettoso sul suo cromosoma X ai figli maschi (in quanto trasmette solo il cromosoma Y ai figli, che in genere ricevono un cromosoma X non affetto dalla madre).

I maschi con il gene difettoso lo trasmettono a tutte le figlie e a nessuno dei figli.

 

Una donna trasmette uno dei suoi cromosomi X ai figli o alle figlie. Se presenta la Malattia di Fabry, generalmente solo uno dei suoi due cromosomi X presenterà un gene alfa-GAL difettoso. Ciò significa che vi è il:

  • 50% di possibilità che non trasmetta il cromosoma affetto ai figli o alle figlie ad ogni nascita.
  • 50% di possibilità che trasmetta il cromosoma affetto ai figli o alle figlie a ogni nascita.

Se la madre trasmette il cromosoma affetto, il figlio (sia maschio che femmina) avrà la Malattia di Fabry.

Bibliografia

  1. Germain DP. Orphanet J Rare Dis 2010, 5:30.

 

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Con il patrocinio dell'Associazione Italiana Anderson-Fabry Onlus


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